sabato 6 febbraio 2010

SURROGATI REPLICANTI GIOCATORI E AVATAR



Sul numero 72 di Scuola di Fumetto potete trovare una lunga intervista agli autori di The Surrogates, il fumetto della Top Shelf (edito in Italia da Rizzoli Lizard) da cui è stato tratto il film Il Mondo dei Replicanti di Jonathan Mostow con Bruce Willis.
Non ho letto il fumetto, ma l'intervista mi ha fatto venire in mente che il 2010 è cominciato all'insegna dell'alter ego movie (orribile definizione tutta mia, scusate).
A parte Avatar, infatti, si possono anche vedere Gamer con Gerard Butler e il suddetto film col vecchio Bruce.
Di Avatar è inutile parlare (magari lo farò in un'altra occasione), ma sugli altri due vorrei dire due cosette.
Il Mondo dei Replicanti è un film molto brutto.
Non so se è al limite del guardabile perché la storia è abbastanza ridicola o perché Bruce Willis col parrucchino è decisamente osceno.
Praticamente in un prossimo futuro gli essere umani vivono auto-reclusi (ma perché?!?) nei loro appartamenti mandando in giro i loro replicanti/surrogati/avatar belli e fighi: non esestono più crimini ne morti violente, anche perché, a parte un gruppetto isolato di persone che vive confinato in una specie di riserva (??) dove vivono di agricoltura andando in giro a cavallo (???), tutto il mondo se ne sta a casuccia mandando in giro il proprio alter ego.
Detto questo, detto tutto. Bisogna solo aggiungere che Bruce Willis è un agente dell'FBI che deve indagare su una serie di omicidi dove sono coinvolti i surrogati e vive l'indagine dolorasamente perché vorrebbe separarsi dal suo avatar per respirare di nuovo la vita vera con la bella e disperata moglie (ai due, infatti, è purtroppo morto un figlio anni prima).
Insomma, una cazzata di discrete proporzioni (che però, noto, viene ben considerato da diversi critici, molti dei quali lo definiscono "un'opera fantascientifica tra le più originali degli ultimi anni". Esemplare a tal proposito la rece di Aldo Fittante, direttore di Film TV, su un numero recente del suo settimanale dove definisce 'sta boiata una pietra miliare della sci-fi!).
Paradossalmente va un po' meglio con Gamer, con il Leonida di 300.
In questo caso si immagina che la gente utilizzi come avatar virtuali per l'esperienza videoludica persone vere e proprie che vengono pagate per fare da controparte virtuale (in un ambiente ludico essenzialmente uguale a quello che viene offerto dall'obbrobrioso Playstation Home su PS3) e quindi compiere un po' di stupidate varie (soprattutto a livello sessuale) per il compiacimento di stupidi ciccioni che vivono col culo appiccicato alle loro poltrone rotella-munite.
Per i FPS (First Person Shooter) la cosa cambia "leggermente" per via del fattore mortalità: la genialata (diciamo così) è che a far da contoparte in questo caso sono reclusi del braccio della morte (quindi il film lascia presupporre che in questo futuro più o meno prossimo almeno il 70% della popolazione, così a occhio, sia in attesa di essere giustiziato. Ma lasciamo perdere...).
Però il film, nonostante queste stupidate, rimane alla fine stranamente abbastanza godibile e divertente, anche se il finale è un po' così e nella parte del cattivo c'è Michael C. Hall, quello di Dexter, che è oggettivamente insopportabile (soprattutto nella scena del balletto. Capirete solo vedendo...).

Nessun commento:

Posta un commento