giovedì 17 giugno 2010

CHRONICLES OF WORMWOOD




C'è questo tizio, un produttore di show televisivi.
Ama la sua ragazza ed il suo migliore amico è un coniglio parlante che passa le giornate a bere e sfottere appassionati/esaltati di Star Wars o Lost in rete.
Un altro carissimo amico del tizio (il produttore, non il coniglio) è un fricchettone che passa le giornate in un baretto di periferia a bere Guinness e fissare un punto indefinito del locale (durante una manifestazione a L.A. è stato manganellato sulla testa da un celerino e da allora non connette più come dovrebbe).
Il tizio (sempre il produttore) ha un potere speciale che però non può usare più di una volta al giorno; questo potere gli permette di fare tutto quello che vuole, come per esempio scambiare il naso con una parte anatomica fondamentale per i maschietti situata sotto la cintola e viceversa ad un tipo talmente arrogante da meritarsi una punizione del genere (e andarsene così in giro col pisello in faccia).
Il tizio poi (il produttore, non naso di c@#]o) se ne può andare anche in giro per il Paradiso o l'Inferno quando e come gli pare.
Un Paradiso e un Inferno "leggermente" diversi da quelli che ci si potrebbe aspettare, dove possono succedere cose un po' strane solo per un piccolo errore di interpretazione (come si può vedere dalle vignette qui sopra).
In questo mondo può capitare poi che il Papa sia un bastardo australiano amante della birra le anfetamine e il sesso sfrenato e orgiastico (che viene dopo "quel rincoglionito di un polacco e quello stronzo di un tedesco") e sia amico del Diavolo oppure che Giuda Iscariota tenti disperatamente di comprare qualcosa in un sexy shop senza riuscire a spacciare come buoni i suoi "sporchi" denari o ancora che Giovanna d'Arco adori farsi maltrattare sessualmente da un maiale inglese come il tizio di cui sopra (il produttore, ricordate?) e così via.
D'altra parte è un fumetto di Garth Ennis, quindi...
Ah, dimenticavo: il tizio è l'Anticristo e il suo amico sbarellato bevitore di Guinness Gesù Cristo. Li unisce il fatto di aver mandato a fanculo i loro papà e di aver deciso di lasciare in pace il genere umano.

Fumetto strepitoso.
Costa 13 euro e in Italia lo pubblica Edizioni BD.
Da comprare assolutamente.

martedì 15 giugno 2010

LA DIFFERENZA DI RAJON RONDO




Gara 5 è stata una partita bellissima.
Dopo le prime 4 sfide schizofreniche e indecifrabili è arrivata questa gara giocata ad altissimi livelli per tutti e 4 i tempi.
Chi ha visto Boston-Lakers l'altra sera sa bene infatti che è stata molto più dell'ingannevole 92-86 dello score finale.
I Celtics hanno difeso da par loro, con un mostruoso Kevin Garnett (ma quanto è forte, dio santo!) a spadroneggiare nella sua lunetta stoppando palloni su palloni a "giocatorini" tipo Pau Gasol (comunque assolutamente assente in quest'ultima partita) ed hanno avuto un grande Pierce (27 punti) ed un Allen molto competitivo.
Insomma, con i Big Three in gran spolvero per i gialloviola è particolarmente difficile giocarsela.
Anzi contro IL gialloviola, visto che la squadra è come al solito soprattutto Lui, Kobe, mostruoso ancora una volta (tanto per cambiare). Una statistica su tutte: nel terzo quarto 19 punti di fila con un clamoroso 7/7 dal campo (e un paio di bombe a infiocchettare il tutto), unico (si, unico) Laker a segnare in questo periodo.
Mostro.
Ma non basta, soprattutto quando Gasol non esce dagli spogliatoi e Derek Fisher non ripete le ultime (incredibili) prestazioni.
Ma anche in questa partita, però, secondo me i Celtics hanno vinto grazie alle "seconde linee": tanto furono importanti i vari Davis e Robinson in gara 4 quanto è stato imprescindibile Rajon Rondo in questa.
E' questa la grande forza dei bianco verdi; avere gente così (oltre ai Big Three): Rondo è il campione aggiunto, ormai definitivamente il Grande Quarto di una squadra che presumibilmente andrà a vincere un anello probabilmente più che meritato.
Chi vivrà vedrà.
Alla prossima.

giovedì 10 giugno 2010

SEMPRE MALE




Comincia a diventare una polemica importante e interessante quella sulla resurrezione de Il Male.
Qui il grande Gipi dice la sua mentre qua potete trovare un'altra bella riflessione.

QUANDO NON CE N'ERA PER NESSUNO




C'è stato un tempo, che sembra lontanissimo, in cui gli italiani facevano i film più belli del mondo.
Abbiamo rivisto ieri notte su Sky Il Bell'Antonio e siamo rimasti ancora una volta storditi dalla sua abbacinante bellezza.
Le tematiche, la fotografia, gli attori, la messa in scena.
Tutto incredibile.
Così come sono incredibili La Dolce Vita, Mamma Roma, La Strada, L'Avventura...
Ma poi cos'è successo esattamente?
Muccino, Ozpetek, Faenza...

Evidentemente C'Eravamo Tanto Amati ma poi Tutti a Casa.
Che tristezza.

NON VA BENE...




Fino a ieri non aveva replicato alle accuse di plagio...
Oggi ha scritto questo sul suo blog.
Io sinceramente non so che dire ne che pensare.

martedì 8 giugno 2010

IL MALE TORNA. W IL MALE.



A quanto pare, quindi, Il Male torna.
Bella notizia.
Però andatevi a leggere questa cosina qui.
Così, per correttezza.

COMPARAZIONE DA FINE SETTIMANA





Nel weekend con Vale abbiamo visto due film di cui vale la pena spendere due parole: The Road e Valhalla Rising.
Prima di tutto i film sono entrambi molto belli.
The Road è tratto dal romanzo del sommo Cormac McCarthy (anche se porca miseria andare oltre pagina 6 del suo ultimo Suttree è praticamente impossibile, provare per credere!) ed è una degna trasposizione di un romanzo così importante.
Il secondo è un'interessantissima opera (sperimentale) autoriale slasher splatter con i vichinghi (!?!).
Ma la particolarità che più mi ha incuriosito della visione è stato l'elevato numero di elementi in comune dei due film, incredibilmente e sorprendentemente così vicini tra loro da sembrare uno l'epigono dell'altro.
Al centro della storia di entrambi, infatti, c'è il viaggio e la metafora dello stesso.
Un viaggio in un mondo che sembra immenso lontano ostile e indifferente in tutte e due i film, dai paesaggi spaventosamente maestosi e impietosi.
Ma anche un viaggio dei personaggi dentro loro stessi, alla ricerca dell'umanità, il coraggio, il sapere, Dio.
Il viaggio poi lo intraprendono un uomo coraggioso e un bambino sia in The Road che in Valhalla Rising, liberati tutti e due da una condizione di impotenza fisica e/o mentale che li porterà entrambi alla salvifica liberazione finale.
Entrambi i film, poi, giocando di sottrazione, riescono ad essere di una violenza mai così pura e "giusta": angosciante, agghiacciante, spaventosa ma finanche corretta con lo spettatore e le (durissime) tematiche affrontate.
Certo, Valhalla rimane più un film sperimentale e la sua insistenza potrà far storcere la bocca (forse giustamente) a molti: ma il suo coraggio, di sguardo e sacralità dei corpi degli attori, è assoluto e oggettivamente ineccepibile.
E lo stesso comunque vale anche per The Road.
Se poi pensate che i due splendidi protagonisti sono entrambi danesi (Viggo Mortensen è nato a NY ma lo è d'origine mentre il fantastico Mads Mikkelsen/Le Chiffre è proprio di Copenhagen) allora il cerchio si chiude...
Chi l'avrebbe mai detto.
Bei film, entrambi da 8 pieno.

LA BELLEZZA NELLE PICCOLE COSE




A volte, inaspettatamente, le emozioni più genuine arrivano così, imprevedibili, senza che ci avresti scommesso due lire due.
Come mi è successo col primo numero di Pinkerton S.A., la nuova miniserie di Andrea Aromatico (cocreatore di Nemrod) oppure col giochino (5 € su Playstation Store) de I Coloni di Catan ridotto in versione tecnologica.
Il fumetto si è rivelato una piacevolissima sorpresa per la scorrevolezza della narrazione, il coraggio del linguaggio usato, i personaggi originali e convincenti e per gli ottimi disegni di Giuseppe De Luca: bravissimo.
Il videogioco dei Coloni invece è "semplicemente" I Coloni di Catan, quando vuoi come vuoi senza dover apparecchiare e stare attenti alle pedine delle strade delle colonie o i gettoni sugli esagoni.
Semplicemente quintessenza di divertimento ludico a livello parossistico.
Niente da fare: le cose migliori sono quelle che ti sorprendono così, senza avvisi e fanfare dalle retrovie.

mercoledì 2 giugno 2010

IO SONO LA GOMMA...

... tu la colla.
E chi vuole capì capisca.

BELLA NOTIZIA...


Qui potete leggere una recensione che mi fa felice, presa dal sito più cattivo e spietato che c'è.
Se il buongiorno si vede dal mattino...