mercoledì 3 febbraio 2010

CRONOMACCHINA ACCIDENTALE

L'ultimo numero di Urania (ancora in edicola) è molto divertente.
E' un romanzo sui viaggi del tempo originale e godibile che ha come protagonista un giovane assistente ricercatore del MIT di Boston un po' distratto e stropicciato ma altrettanto intelligente che, durante degli esperimenti di routine in laboratorio, scopre per caso la possibilità di viaggiare nel tempo.
Decide di tenersi la stupefacente scoperta tutta per sè e di rubare questo calibratore quantico che se collegato ad un pezzo di ferro qualsiasi (per il primo viaggio lo collega a una macchina degli anni cinquanta come quella della copertina. Vi ricorda qualcosa?) permette di spostarsi in futuri sempre più lontani senza però, almeno apparentemente, riuscire a compiere il viaggio al contrario per tornare al passato (ovvero il suo presente).
Spinto dalla curiosità dello scienziato decide di intraprendere questi salti nel vuoto fino ad arrivare a futuri lontanissimi ed inimmaginabili (nonché pericolosi).
Joe Haldeman si conferma ottimo scrittore di sci-fi (di lui avevo già letto "I Protomorfi", gustoso anche questo), con un ottimo senso del ritmo ed un'eccellente coerenza scientifica (soprattutto per quanto riguarda la fisica quantistica).
Insomma, consigliato.

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