lunedì 14 marzo 2011

IL GIOCO DELLA SETTIMANA: AGE OF STEAM




Quando cominciai questo blog, poco più di un anno fa, pensai tra me e me che l'avrei utilizzato anche per far conoscere il mondo dei boargames.
Il primo vero post di edevavede era infatti su Puerto Rico, il sommo gioco da tavolo paradigma, ancora oggi, dei giochi per adulti.

Poi però i miei (buoni) propositi sono scemati: è molto più facile scrivere recensioni sui film o i fumetti che ricordarsi di parlare dell'ultimo boargame provato.
Stessa cosa è successa coi videogames: altra grande passione (certamente meno bisognosa di pubblicità) di cui cominciai a scrivere ben volentieri ma che poi, col tempo, riposi in un cassetto.

Per cercare di rimediare a queste mancanze e dare un'ulteriore necessaria strutturazione al mio blog ho ben pensato di proporre una rubrica settimanale: ne "Il Gioco della Settimana" ogni lunedì parlerò di un boardgame oppure di un videogioco, senza particolari distinzioni tra i due.
E, per ben cominciare e giusta par condicio, inizierò col recensire, questa prima settimana, sia un gioco da tavolo che uno da console.
Cominciamo con Age of Steam di Martin Wallace.

Wallace è una specie di guru del gioco da tavolo, amato e stimato dagli appassionati di tutto il mondo.
Questo suo ferroviario è sempre stato uno dei giochi più considerati (sono anni che rimane stabilmente nelle prime posizioni della classifica di boargamegeek), ma nonostante il suo grande successo l'ho scoperto solo da poco.

Definirlo un ferroviario è però piuttosto improprio: infatti Age of Steam risulta essere più che altro un gioco economico/finanziario con la tematica dei treni assolutamente pretestuosa.
E' un gioco di piazzamento che scala, sembrerebbe, molto bene e che ha la pregorativa di essere particolarmente "cattivo": una partita ad AOS, infatti, è ricca di bastardate e colpi di scena, vista la grande interazione che la mappa offre ai giocatori e la corsa sfrenata alla ricerca del possesso di quella linea piuttosto che di un'altra.
Il gioco è molto difficile da spiegare (potete trovare comunque un'accurata recensione esplicativa, come al solito, sulla tana dei goblin) ma una volta appreso non troppo complicato da giocare.
Lo consiglio però solo a giocatori assidui, visto che bisogna stare attenti ad una miriade di elementi e, se si parte male, è molto difficile recuperare: quindi attenti, se lo comprate e volete provare a giocarci cercate, se possibile, di giocarci con altri neofiti, altrimenti rischierete brutte figure affrontando giocatori più esperti...

AOS è quel che si può definire un capolavoro nel suo genere: ben strutturato, complicato ma non impossibile, divertente, interattivo, mai noioso (anche se c'è il rischio di essere eliminati per bancarotta prima della fine della partita...), cattivo.
Come detto scala molto bene, ma credo il numero perfetto di giocatori sia 3/4.
I materali sono molto belli ed andando avanti nel gioco l'effetto visivo offerto dalla mappa è molto suggestivo, con tutti quei trenini colorati ad occupare territori selvaggi dei neonati Stati Uniti.
AOS è immersivo come pochi altri giochi: ti da veramente l'illusione di essere un tycoon di frontiera che cerca di allargare il più possibile i suoi territori e le sue linee ferroviarie.
Molto bello e consigliato.

Voto: 8 1/2

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