mercoledì 31 marzo 2010

POPOLO SOVRANO

Nonostante la recessione, la crisi economica, la sempre più diffusa povertà.
Nonostante le escort e Noemi, le bugie sulla monnezza di Napoli, le bugie sulle case de L'Aquila, Bertolaso, gli attacchi alla magistratura, l'esplicita arroganza nel voler volutamente ignorare le basi della democrazia come la divisione dei Poteri, il caso Mills, Minzolini, Feltri 007, la Mondadori, l'agonia acchittata a tavolino della Rai, Gasparri (dio mio, Gasparri!), le sentenze sul G8 di Genova, i politici collusi con la mafia, le battute sulla Bindi e Mercedes Bresso, l'icapacità aritmetica nel vedere un milione di persone in una vaschetta con appena 60 mila pescetti, i discorsi alla Duce, i ministri che prendono per il colletto i giornalisti freelance e li "invitano" ad uscire dalle conferenze stampa, il controllo della Polizia, la stampa internazionale che ci ridicolizza continuamente, la bellissima "Raiperunanotte".
Nonostante tutto questo, e altro ancora, il Popolo Sovrano ha deciso di nuovo.
Di mettersi prono e attendere masochisticamente.

"C'è una grande differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa".
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile".
Disprezzare un farabutto rende giustizia agli onesti.

Resistere. Resistere.

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